Buona domenica! Ieri sono rientrata da pochi giorni che ho trasmesso a Parigi con mia sorella. Come di consueto vi propongo un piccolo riepilogo di quanto è accaduto. Ho trascorso di fatto due giornate piene nella capitale francese.

Il primo giorno è stato completamente dedicato a Disneyland. Di questo abbiamo potuto visitare solo un parco, quello principale. Ho potuto notare che il target delle attrazioni sia prevalentemente diretto ai bambini, come prevedibile, anche se nel parco erano presenti persone di tutte le età, interessanti però erano i vari spettacoli, i numerosi negozi a tema e soprattutto l’ambientazione, cosi curata che sembrava davvero di essere immersi in una fiaba. Noi in particolare abbiamo assistito al meraviglioso spettacolo de “Il re leone” e a due parate; in tutte e tre le occasioni abbiamo potuto notare la bravura degli artisti impiegati, che si sono destreggiati nel canto, nel ballo e in coreografie acrobatiche sospesi per aria.

Nella seconda giornata abbiamo invece visitato il Louvre e il museo d’Orsay. Che dire delle opere ivi contenute, assolutamente magnifiche. E posso dire con certezza che a dispetto della fama, ci sono opere molto più belle della Gioconda nel Louvre, anche dello stesso Leonardo da Vinci. A fine giornata eravamo stanchissime, ma ci siamo davvero riempite gli occhi di bellezza. Molto rapidamente abbiamo anche visitato la torre Eiffel, nulla di eccezionale, a mio parere.

Non posso dire molto della città di Parigi in sé, in quanto oltre ai mezzi pubblici e qualche scorcio qua e là il poco tempo a disposizione e la pioggia che ci ha accompagnate per la seconda giornata non ci hanno permesso di vedere altro. Posso dire con certezza però che non è una città ahimè, ben organizzata per la celiachia, motivo per cui sia io che che mia sorella, accomunate, tra le altre cose, anche da questo inconveniente, ci siamo dovute armare di tanto spirito di adattamento. Ah, a dispetto dei pregiudizi, per fortuna però parlando con loro in inglese ho avuto un buon trattamento, almeno nelle zone turistiche che ho visitato.

Ultima riflessione, ho potuto davvero apprezzare la gentilezza di diverse persone che abbiamo incontrato in questi giorni, cosa non rara. A partire dai due signori e dalle due ragazze con cui abbiamo condiviso l’andata avventurosa (prima di arrivare in aeroporto ci hanno fatto cambiare tre treni a causa di incendi sulla linea e l’aereo è arrivato in ritardo, tanto che sembrava davvero impossibile raggiungere la destinazione), all’autista dell’auto di Bolt (tipo Uber) che pur di riuscire a comunicare con noi e a darci le indicazioni per andare a Disneyland il giorno dopo utilizzava il traduttore di Google e alle persone incontrate sui mezzi pubblici che si sono prodigate per aiutarci ad orientarci in una città a noi sconosciuta. Se c’è una cosa che mi porto di questi giorni, oltre all’esperienza condivisa con mia sorella e alla bellezza delle cose viste, è proprio la gentilezza di queste persone.